Grande successo per la tappa di Freemmos a Bortigali
Si è svolta domenica 27 maggio a Bortigali con un omaggio alla Radio, la terza tappa di “Freemmos”, il progetto promosso dalla Fondazione Maria Carta per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul fenomeno dello spopolamento che investe interi piccoli centri della Sardegna.
Dopo i saluti del sindaco padrone di casa Francesco Caggiari, del primo cittadino di Baradili Lino Zedda, che ha ospitato l’evento un anno fa, e di Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, la parentesi musicale affidata alla Corale Polifonica di Bortigali nel suggestivo scenario della chiesa del Rosario al centro del paese, ha fatto da preludio al dibattito con il tema della giornata dal titolo “Parla la Radio”, per ricordare che proprio a Bortigali nacque nel 1943 Radio Sardegna, la prima radio libera ad annunciare, il 7 maggio 1945, alle 15,07, la fine della Seconda Guerra mondiale, arrivando prima per sei ore di Radio Roma, dalle cui frequenze fu Corrado a leggere l’annuncio ufficiale.
Partendo da questo affascinante e intramontabile strumento di comunicazione che ha raccontato a intere generazioni e racconta ancora oggi pagine memorabili, il giornalista Gianni Garrucciu ha coordinato gli interventi di Ivano Conca, esperto di radio “libere” (come venivano chiamate negli anni
’70), quando – era infatti il 1975 –, rompendo il monopolio Rai, nacquero anche in Sardegna, con Radiolina, una delle prime in Italia («La nostra era voglia di libertà dell’etere»), di Graziano Canu, direttore di Radio Barbagia, che oggi riesce a garantire quattro buste paga, un bel segnale per il mondo del lavoro della zona, e di Roberto Melis, direttore di Radio Macomer Centrale, che ha ricordato il paradosso che le radio vivono oggi con il digitale terrestre, con l’obbligo, a differenza di quanto è avvenuto per le tv con lo switch off totale, di mantenere anche la frequenza in fm. Marco De Pascale ha invece presentato la Radio Brada di oggi, una web radio che punta su autorevolezza e popolarità, per un progetto innovativo tutto sardo che vuole ricostruire un tessuto sociale fatto dalle comunità e dal confronto.
Il musicista Mariano Melis e lo scrittore Michele Pio Ledda, hanno poi presentato in anteprima assoluta, la canzone e il video “Radio Brada”, diretto da Alberto Salvucci e realizzato in collaborazione con il Comune di Bortigali, la Fondazione Maria Carta e la compagnia teatrale Paco Mustela di Sassari.
Alla sociologa Ornella Porcu è spettato il compito di dialogare con alcune delle eccellenze imprenditoriali della Sardegna, raccogliendo le testimonianze di Antonello Fadda, titolare di “Character”, azienda che compie venti anni, leader nel settore della comunicazione globale, che grazie a innovazione, creatività e rispetto dell’ambiente, si sta imponendo oltre i confini isolani a conferma che anche i sardi sono in grado di fare impresa ad alti livelli e contribuire allo sviluppo dell’economia del territorio. «Mi piacerebbe che mio figlio si formasse fuori, ma poi tornasse qua. Dare insomma ai nostri figli la possibilità di vivere in Sardegna», ha detto Fadda.
Di successo anche l’esperienza delle sorelle Valentina e Martina Meloni, responsabili del pastificio “Sa Panada” di Oschiri: «In paese abbiamo realtà produttive importanti – hanno detto –. Abbiamo rivoluzionato completamente l’azienda, con attività mai fatte prima, come la comunicazione e lo studio di nuovi ripieni delle panadas». Agnese Cabigliera, dell’azienda “Cabigliera & Zidda” di Ozieri, è rientrata nell’isola per seguire l’azienda di famiglia: «Mi sento orgogliosamente una pastora, noi ci occupiamo di tutta la trasformazione del formaggio, fino al contatto con i clienti. Mi sono specializzata negli Stati Uniti. In Sardegna non abbiamo niente da invidiare. Lo spopolamento delle campagne è figlio di una politica comunitaria realizzata male in Sardegna e dell’industrializzazione fallita dei decenni passati».
Fra le testimonianze raccolte, anche quella di Marco Ceraglia, fotografo sassarese, diventato ormai un “nome” a livello internazionale, che si è soffermato su “arte e spopolamento” introducendo un singolare progetto che andrà a compimento fra un paio di mesi.
È intervenuto anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna. La seconda città della Sardegna ha ospitato Freemmos nell’estate dello scorso anno.
Al termine ha preso la parola per le conclusioni il presidente della Fondazione, Leonardo Marras. «Il problema dello spopolamento non riguarda solo le piccole comunità, ma riguarda tutti, se è vero che fra 80 anni la Sardegna avrà un milione di abitanti. Dobbiamo raccontare una Sardegna che c’è ed è quello che stiamo facendo», ha detto Marras, che ha così chiuso il suo intervento: «Prima o poi bisogna tornare a casa, altrimenti quella smette di essere la tua casa».
Nel pomeriggio, dalle parole si è passati alla musica, con le performance di alcuni fra i principali artisti della scena sarda: Cordas et Cannas, Bertas, Fantafolk, Mariano Melis, Double Dose, Mori per sempre, Francesco Piu, Manuela Mameli e Manuel Rossi Cabizza, Tressardi e Menhir.
Anche a Bortigali è proseguita la raccolta fondi sostenuta dalla Fondazione Maria Carta a favore di Cristina Rosa, giovane musicista di Cuglieri affetta da una malattia rara, la “Neuroborrelliosi di Lyme”, che necessita di cure continue che vengono effettuate negli Stati Uniti. La terapia si sta rivelando efficace ma costosa. Per questo è necessario il massimo sostegno.
Il pensiero e gli sforzi della Fondazione Maria Carta, sono ora rivolti alla quarta tappa di Freemmos 2018, prevista per l’8 luglio prossimo, proprio a Siligo, paese natio della grande artista.
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