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Entusiasmo e partecipazione a Siligo per la sedicesima edizione del Premio Maria Carta

Un’edizione particolarmente sentita e partecipata, la sedicesima del Premio Maria Carta, che si è svolta sabato scorso a Siligo, nella piazza del paese natio della grande artista a lei stessa intitolata. La messa concelebrata dall’ arcivescovo Gianfranco Saba, da padre Salvatore Morittu e da don Giuseppe Marras, ha fatto da prologo alla serata ricca di ospiti, con la consegna dei sette riconoscimenti. Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, ha ricordato il forte legame tra la grande artista e la fede, rafforzata dall’incontro con Giovanni Paolo II in visita all’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove lei era ricoverata, già colpita dal male. «Questa è una commemorazione viva, non museografica, di Maria Carta – ha detto invece monsignor Saba -, ogni parrocchia della nostra diocesi turritana sia laboratorio di fede e cultura, nel quale tutti siano protagonisti di un cammino. Maria, una delle figlie più luminose della Sardegna, ha cantato la bellezza della nostra terra. Auguro che la Fondazione possa continuare questa opera significativa di valorizzazione di un grande patrimonio». La messa è stata accompagnata dai momenti musicali curati dal Coro Polifonico Turritano e dai Fantafolk.

Sette, come detto, i premi assegnati quest’anno. La voce del Salento Anna Cinzia Villani, cantante e danzatrice, nonché autrice di studi e ricerche sui suoni e i balli della sua terra d’origine: un Premio che celebra il decennale della sua prima produzione discografica, “Ninnamorella”, del 2008.

 

 

 

 

 

 

 

E poi il grande Kepa Junkera, maestro del “triki”, l’organetto diatonico del paese basco: oltre trent’anni di carriera per lui, con collaborazioni internazionali e un confronto costante con altre realtà musicali, come testimonia anche la sua ultima produzione discografica, “Fok”, omaggio alla cultura catalana con una finestra aperta su Alghero e su tutta la Sardegna.

 

 

 

 

 

Premio Maria Carta anche a Mariano Melis, musicista e cantautore sassarese, docente alla Scuola Media “Maria Carta” di Alghero e ispiratore di un laboratorio costante che ha avvicinato gli allievi alla conoscenza del più profondo patrimonio etnomusicale anche nel nome dell’artista di Siligo.

 

 

 

 

 

Gli altri premi sono andati a Neria De Giovanni, critica letteraria e tra le massime studiose della figura di Grazia Deledda, all’attrice Clara Farina, che ha proposto in sardo alcune poesie scritte da Maria Carta, al ristoratore Vito Senes e alla Federazione dei circoli sardi in Svizzera, con il presidente Antonio Mura.

 

Targhe a Serafina Mascia, presidente della Fasi (Federazione tra le Associazioni Sarde in Italia), e all’artista Giannetta Sau, che nel 1995 disegnò la gigantografia della serata dedicata a Maria Carta. Alla serata ha partecipato anche Antonio Milia, presidente del Circolo dei Sardi di Cremona, la città che ospiterà, nel 2019, la prossima edizione del Premio Maria Carta. Sono intervenuti, oltre sindaco padrone di casa Mario Sassu, il senatore e segretario del PSd’Az Christian Solinas e l’assessore alla Cultura del Comune di Sassari Manuela Palitta.

 

Ricco e prestigioso anche il cast degli ospiti musicali, come il Coro Polifonico Turritano, il Clarsech Ensemble, composto da arpe, flauto e corno, i Fantafolk e gli applauditissimi Taifa, musicisti nuoresi residenti a Milano, con la voce della sardo-argentina Eliana Sanna, autori tra l’altro di un progetto dal titolo “Il canto sociale fra due mondi”, un omaggio alle voci di Maria Carta, Mercedes Sosa e Violeta Parra, recentemente concretizzatosi nella stampa del cd dal titolo “Todo cambia”, allegato al quotidiano L’unione Sarda.

 

 

 

La trascinante esibizione finale, improvvisata insieme da Anna Cinzia Villani, Kepa Junkera e i Fantafolk, ha chiuso nel modo migliore un indimenticabile sedicesima edizione del Premio.


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