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“Freemmos” a El Frago (Spagna) per parlare di spopolamento

La Fondazione Maria Carta ha accompagnato gli amministratori di Baradili, il più piccolo comune della Sardegna. Primo passo per il gemellaggio tra le due comunità

Primo passo sabato scorso, 4 novembre, per il gemellaggio tra il più piccolo paese della Sardegna, Baradili, e il comune di El Frago, in provincia di Saragozza, nella Comunità Autonoma dell’Aragona in Spagna. Un incontro che la Fondazione Maria Carta di Carta ha propiziato e sostenuto attraverso il progetto “Freemmos”, l’iniziativa dedicata al contrasto al fenomeno dello spopolamento che ormai tocca anche le città e non più solo i paesi. Dal 2017 “Freemmos” promuove eventi nelle comunità a rischio desertificazione (di residenti ed economica), con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione e sollecitare interventi delle Istituzioni per cercare di invertire la tendenza. La carovana del progetto, dopo lo stop pandemico di tre anni fa, ha ripreso il suo tour con maggiore slancio, varcando il Tirreno e toccando altri Paesi europei. Nel 2023 la Fondazione è già stata in Spagna, a Madrid a maggio e poi con “Navigantes – La nave dell’identità” a Barcellona. Ma con la nazione iberica il rapporto della Fondazione è da sempre intenso, tanto che la raccolta di poesie “Canto rituale” di Maria Carta è stata recentemente tradotta in spagnolo da Alessandra Sanna.

A El Frago una delegazione guidata dal presidente della Fondazione, Leonardo Marras, ha accompagnato gli amministratori di Baradili, la sindaca Maria Anna Camedda e il suo vice Lino Zedda, per 30 anni primo cittadino, per una prima presa di contatto con gli amministratori del pregevole piccolo borgo aragonese di 130 abitanti che mantiene intatto e ben conservato il suo prezioso patrimonio architettonico del XV secolo.

Con il sindaco Josè Ramon Reyes Luna, la rappresentante dell’esecutivo Paloma Garcia, che ha accolto la delegazione sarda, e il consulente culturale Miguel Ramirez Tomey sono state individuate problematiche comuni, legate principalmente allo spopolamento, e possibili interventi nell’ambito del turismo rurale e sostenibile, nelle forme di lavoro digitale e di valorizzazione culturale e ambientale.

L’incontro nel municipio del piccolo comune aragonese ha consentito di confermare una volontà comune di azione con l’elaborazione di specifici programmi che verranno strutturati con successivi confronti. Il tutto precederà una visita a Baradili degli amministratori di El Frago a supporto del progetto di gemellaggio che sarà sancito successivamente con il sostegno dell’Unione Europea. Sabato scorso è stato così definito un primo scambio culturale. Per la Fondazione Maria Carta, Giacomo Serreli ha tracciato uno sviluppo storico dei legami tra Aragona e Sardegna ben presenti ancora oggi se si pensa alla bandiera dei quattro morì, ereditata da quella aragonese. I rappresentanti dei due comuni invece hanno raccontato le esperienze delle rispettive comunità soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente e la qualità della vita che i paesi possono offrire. Quindi, Vanni Masala all’organetto e Jonathan Della Marianna alle launeddas, sulittu e trunfa hanno presentato le sonorità tipiche dell’Isola corredate dai balli eseguiti da due componenti del Gruppo Folk Città di Tempio con i loro splendidi abiti. Un gruppo di musicisti locali ha ugualmente proposto brani del patrimonio tradizionale aragonese.

Particolarmente soddisfatto Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, che, come detto, si è fatta artefice dell’avvicinamento tra le comunità di Baradili e di El Frago, «nel segno – ha evidenziato Marras – dell’amicizia e della stretta collaborazione per un futuro meno incerto per i due piccoli paesi».

La prossima tappa di “Freemmos” è in calendario il 17 novembre a Firenze, per il quarantennale del locale Circolo dei sardi.


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