Freemmos è ripartito dall’Isola d’Elba
A Portoferraio, in collaborazione con il locale Circolo dei sardi “Bruno Cucca”, l’iniziativa “Maria Carta incontra l’Isola d’Elba”. Anche nel 2024 il progetto sul contrasto allo spopolamento che la Fondazione Maria Carta porta avanti dal 2017
Sono stati momenti di sincera commozione ad accompagnare domenica 7 aprile nel Teatro “Nello Santi” di Portoferraio, sull’Isola d’Elba, la presentazione in anteprima del video musicale Ambasciadores de Sardigna. Testo scritto da un emigrato sardo che vive a Trieste, Angelo Curreli, musicato da Gino Marielli dei Tazenda e interpretato dalla potente voce di Maria Giovanna Cherchi, il video utilizza la formula dell’animazione, con la figura di Maria Carta che si muove attraversando le varie città del mondo e abbracciando in un ballo tondo finale tutti gli emigrati sardi.
E Portoferraio ha accolto la prima tappa del 2024 del progetto “Freemmos”, che la Fondazione Maria Carta porta avanti dal 2017 per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul fenomeno preoccupante dello spopolamento.
L’evento “Maria Carta incontra l’Isola d’Elba” è stato realizzato in collaborazione con il locale Circolo dei sardi “Bruno Cucca”, dal 2007 punto di riferimento per gli oltre 1500 sardi di prima e seconda generazione che qui vivono e lavorano, facendo parte integrante della comunità elbana. Concetto affermato dal sindaco di Portoferraio, Angelo Zini, e dal suo collega di Capoliveri, Walter Montagna, i quali, nei loro brevi interventi, hanno posto l’accento sulle grandi capacità dei sardi impegnati nelle varie attività economiche e sulla stima e fiducia in loro riposta.
Un perfetto connubio quello tra sardi ed elbani confermato da Aventino Schirru e Mario Zirone, rispettivamente presidente e vicepresidente del circolo “Bruno Cucca”, che hanno voluto inoltre ringraziare tutti i soci per l’importante lavoro che ha portato alla realizzazione della serata.
La Federazione delle Associazioni dei Sardi in Italia (FASI) era rappresentata dal presidente Bastianino Mossa, che ha posto l’accento sul ruolo importante svolto dai circoli e associazioni dei sardi e sul consolidato rapporto tra FASI e Fondazione Maria Carta.
«Uno degli scopi statutari della nostra Fondazione – ha ricordato il presidente Leonardo Marras – è proprio quello di mantenere un costante rapporto con le tante comunità dei sardi presenti nel mondo, non solo in Italia. Maria Carta – lei stessa emigrata – è stata una delle grandi ambasciatrici della Sardegna, capace di portare, attraverso la sua preziosa voce, i canti della sua terra in giro per il mondo. E nel 2024, anno nel quale ricorre il doppio anniversario dei 90 anni dalla nascita e dei 30 dalla morte, questo assume un’importanza ancora più rilevante».
L’evento si è svolto secondo la formula consolidata che ha previsto la proiezione di un breve filmato riassuntivo che illustra i momenti salienti delle varie tappe del progetto e il video del brano “Freemmos”, interpretato da alcuni dei principali artisti della scena musicale sarda. Una rappresentanza del gruppo folk di Tempio Pausania ha mostrato la vestizione degli abiti tradizionali della città gallurese, soffermandosi sul valore storico, culturale e identitario dei costumi dei vari paesi della Sardegna da considerare vere e proprie opere d’arte.
L’atteso momento musicale è stato affidato ad alcuni degli artisti che da tempo collaborano con la Fondazione, come la cantante Maria Giovanna Cherchi e il duo Fantafolk (Vanni Masala all’organetto e Andrea Pisu alle launeddas).
La serata è stata condotta da Giacomo Serreli, giornalista e presidente del comitato scientifico della Fondazione Maria Carta.
La prossima tappa del progetto “Freemmos” in Sardegna sarà a Nuoro, venerdì 10 maggio, in collaborazione con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).
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