Edizione 2019
Ancora una volta il Premio Maria Carta ha fatto tappa fuori dall’isola. Era già accaduto anni prima a Milano, Roma e Gorizia. Si ripete a Cremona grazie alla collaborazione del locale circolo degli emigrati sardi “Sa domu sarda”.
La manifestazione, giunta alla 17a edizione, si è svolta domenica 22 settembre all’interno della suggestiva cornice del palazzo Cittanova costruito nel 1265 e, dopo un restauro realizzato il secolo scorso, adibito a convegni e iniziative culturali. In quell’occasione il Premio è stato attribuito alla cantante catanese di nascita, ma ormai veneta d’adozione, Patrizia Laquidara, una delle figure più raffinate e nel contempo poliedriche del panorama della canzone italiana. Osannata dalla critica, che ha avuto modo di apprezzarla fin dagli esordi al Premio Città di Recanati (oggi Musicultura) o al Premio Tenco, si è distinta con lavori che l’hanno portata a esibirsi in Europa, in Brasile, in Marocco, in Giappone e negli Stati Uniti. Con il disco “Il canto dell’Anguana” ha realizzato una straordinaria indagine sulla canzone popolare dell’Alto Vicentino; ha illuminato con la sua intensa “Noite luar” la colonna sonora del film “Manuale d’amore”.
L’artista ha ricevuto il Premio a poco meno di un anno dall’uscita del suo quinto lavoro discografico, “C’è qui qualcosa che ti riguarda”, “consapevolmente” indipendente come ama definirlo lei.
Un altro Premio è stato assegnato al cantante e compositore cagliaritano da molti anni residente in Svizzera, Efisio Contini e alla sua compagna, artistica e nella vita, Dodo Hug, una delle voci più importanti della misconosciuta scena elvetica. Nella loro produzione sempre presente il ricordo e la riproposizione di motivi che ricordano la terra di origine di Contini, anche con l’impiego di testi in lingua sarda. Ma la coppia si è imposta sulla scena europea anche con coraggiosi album che rivisitano la canzone di protesta, canti politici e sociali.
Altri due riconoscimenti assegnati nel corso della manifestazione al circolo degli emigrati sardi “Sa domu sarda”, presieduto dal silighese Antonio Milia, per l’intensa attività svolta a sostegno della promozione della cultura sarda, e alla società Abinsula. Quest’ultima è stata fondata nel 2012 a Sassari da professionisti leader nel settore dell’information technology, ed è cresciuta costantemente riportando diversi successi nel mondo dell’innovazione tecnologica. Insomma rappresenta un’altra delle eccellenze, in campo imprenditoriale ed economico, nata e cresciuta nell’isola e impostasi in un contesto ormai internazionale.
La manifestazione di Cremona è stata arricchita dalla presenza e dalle esibizioni del duo Fantafolk con Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto), del clavicembalista cagliaritano Luigi Accardo, residente a Cremona da tempo, del gruppo a tenores Sos Emigrantes, della cantante Giusi Pischedda, da anni trasferitasi a Milano, e dei giovanissimi componenti il coro Maria Carta dell’istituto comprensivo statale della scuola media Pasquale Tola di Sassari diretti da Antonio Garofalo e Palmira Santoru.