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La Fondazione Maria Carta ritorna in Olanda

Due giornate intense tra Amsterdam, all’Istituto italiano di Cultura, e altri comuni che ospitano comunità di emigrati sardi. Grande interesse per il progetto Freemmos

La Fondazione Maria Carta è ritornata in Olanda – grazie al supporto del Circolo Sardo “Amici mediterranei” presieduto dall’infaticabile Mario Agus, emigrato di Gadoni –, questa volta per una due giorni di incontri e appuntamenti. Nella capitale Amsterdam, sabato scorso, all’evento ospitato dall’Istituto italiano di cultura, è stato presentato il progetto Freemmos, che da cinque anni affronta il fenomeno dello spopolamento che sta interessando la Sardegna. Un’emergenza che tocca in realtà l’intero continente, ma di cui non c’è ancora piena consapevolezza. È stato proiettato il docufilm sul progetto, con immagini e interviste a giovani imprenditrici e agli amministratori locali che difendono le piccole comunità a rischio estinzione, insieme alle testimonianze del presidente della Regione Christian Solinas e dell’assessore del Turismo e del Commercio Gianni Chessa. Le istituzioni regionali stanno mettendo a disposizione alcune soluzioni non solo economiche per arginare il problema. Ma siamo solo all’inizio e la strada è ancora tutta da percorrere.

 

Un confronto su un tema così cruciale come lo spopolamento, affrontato con profonda competenza e sensibilità, seguendo una modalità, mettere insieme lo spettacolo musicale e l’analisi dei fenomeni sociali, sul quale la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Paola Cordone, ha espresso profondo apprezzamento, preannunciando la sua disponibilità ad ospitare altri eventi di promozione della cultura sarda. Il presidente della Fondazione Maria Carta Leonardo Marras le ha fatto omaggio di un’opera di artigianato artistico dell’algherese Pasquale Ferraro, che ogni anno realizza il Premio Maria Carta. L’evento è stato coordinato dal giornalista Giacomo Serreli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione. Sono intervenuti inoltre Giovanna Maria Cherchi, che ha cantato alcuni brani del suo repertorio, e il duo Fantafolk, ovvero Vanni Masala all’organetto e Andrea Pisu alle launeddas.

«Lo spopolamento è un fenomeno che ormai riguarda diverse aree europee – ha detto il presidente Leonardo Marras –. Ad Amsterdam abbiamo toccato davvero con mano le reazioni positive al progetto Freemmos. Tra il pubblico c’erano anche italiani di altre regioni, non solo sardi quindi, e di altri paesi europei, a dimostrazione che non stiamo sollevando l’attenzione su un problema unicamente nostro».

 

La giornata di domenica è stata invece riservata ad incontri con la comunità dei sardi che vivono nei Paesi Bassi. In particolare, la delegazione guidata dal presidente Leonardo Marras ha fatto tappa a Zeddam, località a 90 km da Amsterdam, al locale “Tonno rosso”, ristorante tutto sardo frequentato da tanti olandesi che apprezzano la cucina e i prodotti isolani. Qui è di casa una conoscenza dei tifosi del Cagliari, Radja Nainggolan, ospite abituale. La titolare del ristorante, Daniela Atzeni, di Portoscuso, è da dieci anni in Olanda. Il suo compagno Denis era arrivato in Sardegna nel 2003, scappato dal Kosovo devastato dalla guerra. Qualche anno più tardi la scelta di trasferirsi insieme nei Paesi Bassi.

Per la Fondazione Maria Carta la due giorni olandese di sabato e domenica ha costituito un ritorno a distanza di un mese dalla visita ad Arnhem, a pochi km da Amsterdam, per l’importante convegno dedicato alla grande artista di Siligo, organizzato insieme al locale Circolo Sardo “Amici mediterranei”. In Olanda esistono tre circoli riconosciuti, a Maastricht, Sittard e Arnhem, e ci sono 16 mila sardi, il gruppo più consistente di emigrati italiani.

 

Per le prossime settimane sono stati già programmati eventi in Germania, a Monaco e a Francoforte sul Meno, in occasione dei quali sarà presentato il progetto Freemmos insieme alle altre iniziative della Fondazione.


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