La Fondazione Maria Carta nel 2024 riparte da Freemmos
Ritorna anche il Premio Maria Carta, in programma il 1° settembre a Siligo. Entra nel consiglio direttivo, in rappresentanza dell’Università di Sassari, l’antropologo Domenico Branca, che sostituisce la sociologa Romina Deriu
Si è riunito nei giorni scorsi a Siligo il consiglio direttivo della Fondazione Maria Carta. All’ordine del giorno un’analisi dell’attività realizzata lo scorso anno e la conferma delle linee di azione per quello appena iniziato.
Nel 2023 la Fondazione ha promosso e organizzato una serie di eventi che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico e sui media. Innanzitutto, il Premio Maria Carta il 3 settembre a Siligo, con una XXI edizione apprezzata da tutti. E poi la trasferta a Barcellona l’8 e il 9 ottobre con “Navigantes – La nave dell’identità”, con i colori e i suoni della Sardegna che hanno sfilato per le ramblas della capitale catalana: in quell’occasione la Fondazione ha rafforzato gli ottimi rapporti con Adifolk, l’associazione che custodisce e promuove le tradizioni popolari della Catalogna, e con la Generalitat, il governo regionale. Ottimo riscontro ha avuto anche la pubblicazione, nel mese di novembre, del volume “Cantu rituale”, realizzato dalla Fondazione con il coinvolgimento del quotidiano La Nuova Sardegna (Gruppo Sae) e curato da Clara Farina, che ha tradotto in sardo le poesie che Maria Carta pubblicò nel 1975 nella raccolta “Canto rituale”. Da ricordare anche il concertone in piazza d’Italia a Sassari alla vigilia della Cavalcata Sarda e l’adesione alla Fondazione Trenino Verde dell’Arst. Nel corso dell’anno, con gli eventi legati al progetto Freemmos è stato ripreso il tema del contrasto allo spopolamento dei centri della Sardegna. Anche per il Museo dedicato a Maria Carta i numeri sono stati di tutto rispetto: circa mille visite, soprattutto scolaresche e gruppi di turisti. Infine, riscontro positivo per la gestione economica, a conferma di una attenta e oculata programmazione.
E da Freemmos ripartirà l’attività della Fondazione nel 2024, con la prima tappa in programma in aprile all’isola d’Elba, dove è presente una nutrita comunità di emigrati sardi. Prima, l’8 marzo, Clara Farina interpreterà al Teatro Dal Verme di Milano una selezione dei versi raccolti nel volume “Cantu rituale” in occasione del Premio internazionale di poesia in lingua sarda, promosso dal locale Centro Sociale Culturale Sardo. Ma nel 2024 cadono anche i trent’anni dalla morte di Maria Carta, che avrebbe inoltre compiuto 90 anni (era nata il 24 giugno 1934): un doppio anniversario che verrà celebrato con un concerto inserito nel calendario delle iniziative legate alla Festa di Sant’Efisio. E il 1° settembre a Siligo ritornerà il Premio Maria Carta, con una XXII edizione che si preannuncia, come sempre, ricca di ospiti prestigiosi.
In occasione di questa prima riunione del consiglio direttivo nel 2024 è stata anche formalizzata la nomina, in rappresentanza dell’Università di Sassari, dell’antropologo Domenico Branca, ricercatore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, che sostituisce la sociologa Romina Deriu, docente nei Dipartimenti di Giurisprudenza e di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione.
Soddisfazione per gli eventi realizzati nel 2023 è stata espressa dal presidente della Fondazione, Leonardo Marras, che ha confermato che l’impegno sarà di primario livello anche per il 2024. «L’obiettivo – ha rimarcato – è sempre la promozione e la valorizzazione della figura di Maria Carta attraverso le attività della Fondazione nei vari settori culturali nei quali siamo presenti, come la musica, la poesia, il teatro e l’ambito sociale, in particolar modo con il tema dello spopolamento che stiamo portando all’attenzione di media e istituzioni ormai dal 2017 attraverso il progetto Freemmos, a livello locale, nazionale e internazionale, in stretta collaborazione con i circoli dei sardi sparsi nel mondo».
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